
Il gruppo di impegno civico Bergamo Insieme ha deciso di presentare una lista civica alle elezioni amministrative dell’8-9 giugno 2024, per il rinnovo del Consiglio Comunale di Bergamo.
Dopo un confronto ampio con le componenti che formano il nostro gruppo e le relazioni attivate da due anni con la città, siamo arrivati alla decisione di scegliere Paolo Aresi come capolista e di appoggiare il candidato sindaco Elena Carnevali.
La sensibilità di Elena Carnevali è infatti molto vicina alla nostra, ovvero particolarmente attenta alle persone e alle questioni sociali, che sono decisive per il futuro della nostra città.
Partecipando alla coalizione che sostiene Elena Carnevali riteniamo che la nostra volontà di cambiamento e le linee del nostro programma possano diventare realtà, possano dare una mano decisiva alle forze politiche che puntano all’emancipazione delle categorie di persone più fragili.
Ci riferiamo soprattutto a chi si trova in condizioni economiche difficili e problematiche, ma pensiamo anche ai giovani che vorrebbero costruire una famiglia e per i quali è un problema trovare una casa dignitosa a cifre abbordabili, è un’impresa ottenere i servizi necessari alla vita familiare a prezzo accessibile; pensiamo, per esempio, agli asili nido. Riteniamo che questa sia una sfida epocale: dobbiamo creare le condizioni affinché le giovani famiglie riprendano a sbocciare, in modo tale che si avvii una ripresa demografica ora più che mai necessaria. Una città e una provincia dove i morti costituiscono il doppio dei nati, sono un territorio senza speranza, senza futuro.
E, in questa tensione ideale che possiamo definire rigenerativa, pensiamo ai quartieri, il vero cuore della città, dove abita la maggior parte della popolazione. La cultura deve trovare spazio nei quartieri, nelle vie, nei cortili dei condomini per innalzare la soddisfazione del vivere, per migliorare la qualità della vita.
I motori culturali della città, dal Donizetti, al Conservatorio, alla Carrara, alla biblioteca Mai, ai Musei devono diventare propulsori di bellezza nei quartieri. I loro sforzi, i loro contenuti devono uscire dai santuari preposti alla cultura e allo spettacolo e portare iniziative, mostre, musiche, laboratori sul territorio.
Questo movimento, in stretta relazione con scuole, Comune, volontariato, parrocchie, oratori diventerà decisivo per strappare centinaia, forse migliaia, di giovani alla povertà culturale, che è spesso origine della devianza.
Riteniamo questi punti fondamentali per la costituzione della città di domani, per la sua sicurezza, per il suo benessere.
Affrontiamo questa sfida politica, ma soprattutto sociale, umana e culturale, accanto a Elena Carnevali sicuri di una sintonia, di una intesa. Certi che la città è come una famiglia: se c’è qualcuno in difficoltà, magari un figlio, si fa di tutto per aiutarlo e il resto passa in secondo piano. Se dobbiamo investire per l’educazione, per la cura di un figlio problematico investiremo in quello e non spenderemo nel “divano” da cambiare o nel “bagno” da ristrutturare.
Per la felicità della città, prima vengono le persone, dopo le strutture. Investire sulle persone è la prima garanzia di una città sicura, dove al primo posto poniamo la qualità della vita. Di tutti.